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Dopo tanto Giappone mi trovo, quasi inaspettatamente, dall'altra parte del pianeta, a Washington, a pochi chilometri dalla Casa Bianca e da Mr. Obama.
Dopo tanto Giappone mi trovo, quasi inaspettatamente, dall'altra parte del pianeta, a Washington, a pochi chilometri dalla Casa Bianca e da Mr. Obama.
Se qualcuno me lo avesse predetto tre mesi fa, gli avrei riso in faccia. Ma tan'è: la vita è piena di sorprese e questo periodo ha avuto parecchi alti e bassi.
Sono partito da Roma, condotto a Fiumicino da un simpatico e romanissimo ex camionista appassionato del nostro fil'e ferru, con cui ho condiviso un po' di chiacchiere ed un caffè prima di raggiungere il Terminal 5 dell'aeroporto. Non mi dilungherò troppo sulle stranezze delle partenze dei voli per l'America, ma il fatto che le sia necessario, da un terminal già isolato, prendere un'ulteriore navetta per raggiungere il satellite che ospita le compagnie americane ha destato più di una perplessità, in quanto in alcuni passeggeri d'oltreoceano.
Il volo è stato tranquillo: sono arrivato a Washington con un leggero ritardo, dopo circa 10 ore e 45 minuti di volo.
I controlli all'ingresso del paese sono meticolosi ma non ossessivi come si dice. E' vero: prendono i dati biometrici (impronte digitali e scansione dell'iride), ma il processo è rapidissimo ed effeciente.
Per ora non posso dire molto altro, se non ricordare il mio compagno di volo, il simpatico pompiere Scott, dal Colorado, di ritorno da un'abbuffata di monumenti vino e fiorentina tra la Toscana e Roma. E che, come prima impressione, questa città è molto pulita, ben organizzata, ma sembra tutta un'immensa periferia. Tuttavia, come mi ha insegnato Atene, la prima impressione è spesso ingannevole. Ho preso un burrito in un classico locale all'americana dal nome "Austin Grill".
Ieri era il giorno del Rigraziamento, ma qui è già zeppo di decorazioni natalizie, soprattuto migliaia di piccole lucine avvolte intorno al fusto degli alberi.
Domani, forse, saprò dire qualcosa di più. Una corsa al SevenEleven (che qui negli USA mi sembra ben poco "konbini" visto quanto mi hanno fatto pagare le due cose che preso) e poi qui a scrivere questo primo post mentre un po' di sonno, dopo una giornata di 21 ore filate, inizia a farsi sentire.
Buonanotte Washington, welcome into my life ^^
1 commenti:
Ma sai che il konbini non è "convenient" nemmeno qui :D Buon viaggio tienici aggiornati!!!
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